NOI TRE
PROLOGO
Il MIO cane...
Più ci penso più non avrei mai
pensato che IO avessi potuto possedere un mio cane.
Un ammasso di pulci... Ho sempre
pensato che il cane fosse una cosa pelosa inutile; un cane per me non si
differenziava da una formica né da qualsiasi altro essere animale.
Mia mamma mi racconta sempre che da
piccola, verso l'età di cinque anni, età in cui è quasi impossibile trovare un
bambino che non desideri o che non trovi adorabile un cane, ad un Natale arrivò
a mia sorella più grande Silvia un piccolo cucciolo.
Io lo guardai con aria indispettita
e mentre andavo via sbottai:
"E quello sarebbe il tuo
regalo!?!."
Per me non erano contemplati i cani
come qualcosa di utile...
Erano animali pelosi a quattro
zampe, il più delle volte anche puzzolenti che non servivano a nulla.
Fino a quando...
Fino a quando non arrivò Lei.
Bhè, con Lei è tutta un'altra cosa.
Lei è il mio sorriso ogni mattina
quando mi risveglio e l' ultimo prima di addormentarmi.
Lei è la mia gioia, la mia forza
ogni giorno, la mia ragione di vita...
E basta uno sguardo per capire che
anche per Lei è la stessa cosa...
Con Lei e grazie a Lei ho capito.
Ho capito del perché
dell'entusiasmo dei bambini.
Ho capito del perché di tutte
quelle lacrime versate quando i tuo cuccioli ti vengono a mancare.
Ho capito che non sono inutili, ma
un loro gesto è molto più utile e spesso gradito di certe persone.
Un cane non è solo un animale a
quattro zampe, ma molto molto di più, e per questo ringrazio Lei che me l' ha
fatto capire.
Vi chiederete come ho fatto ad
arrivare a Lei data la mia intolleranza verso gli animali..
Ebbene...
IO E TE
Ebbene... La mia famiglia stava
vivendo un momento difficile. Per mia famiglia intendo i miei genitori e noi
quattro figli.
Esattamente: siamo in quattro
figli. Una sorella più grande e due fratelli più piccoli di dieci e undici
anni.
Mia sorella Silvia è felicemente
sposata e ha due splendide gemelline di quattro anni. Per avere una idea di mia
sorella basta pensare ad Olivia di Braccio di Ferro
E' uguale: alta, magra, capelli
neri e occhi scuri.
E' molto più carina di Olivia, ma
ha anche lo stesso carattere: è veramente buona e mi adora.
I due fratelli, invece, sono uno l'
opposto dell'altro.
Il più grande, Massimo, è moro,
occhi scuri, altissimo.
Paolo, invece, il più piccolo, è
biondo con gli occhi verdi e bassettino.
Scherzosamente, io ho sempre
sostenuto che l' ultimo arrivato fosse il figlio del panettiere, perché è
veramente diverso da tutti noi che
abbiamo le sembianze mediterranee.
Quando mia mamma è rimasta incinta
di Massimo, io avevo sedici anni, mia sorella diciotto, per cui è stato
cresciuto come se avesse avuto tre mamme.
Per non lasciarlo da solo, quindi,
e non farlo crescere viziato da figlio unico, i miei genitori decisero di
dargli un po' di compagnia, così un anno dopo è arrivato Paolo, il figlio del
panettiere.
Insomma: siamo sempre stati una
famiglia molto unita e l' arrivo dei fratelli, ci ha unito ancora di più, per
cui quando
nostro papà ci ha abbandonato per inseguire un amore straniero di venti
anni più giovane, ci è crollato il mondo addosso.
Ognuno ha reagito in un modo
diverso: io somatizzavo con dermatiti e malesseri mai avuti; mio fratello più
grande aveva gli incubi di notte, il più piccolo non ne voleva più sapere di
studiare e mia sorella, in un momento di depressione, tradì il suo amato marito
giustificandosi con la frase “Se l' ha fatto papà...”.
Insomma, perdere il nostro punto di riferimento ci ha causato veramente tanta sofferenza.
Insomma, perdere il nostro punto di riferimento ci ha causato veramente tanta sofferenza.
Inutile dire che la mamma entrò in
una depressione che sono certa se non avesse avuto noi vicino sarebbe scappata
da questa città, da questa nazione e forse anche da questa vita.
Lei ha sempre dedicato la sua
esistenza alla famiglia e per crescerci nel miglior modo possibile, ha anche
messo da parte la sua carriera di insegnante.
Ma la sua gioia eravamo noi e suo
marito, per cui quando capitò questa tragedia, perché per lei era tale,
cominciò un periodo veramente difficile.
Data la sofferenza della nostra
famiglia, mia mamma decise di prendere un cane per amore dei miei fratelli e
soprattutto per farli distrarre.
"Ma mamma, guarda che il cane
è solo un impegno, non servirà a non fare pensare a papà." Le dissi io
senza un reale interesse, tanto io abitavo da sola e non mi interessava troppo
se loro avevano deciso di accollarsi quella palla al piede.
"Staremo meglio", rispose
lei. "Vedrai: i fratelli si distrarranno per portarla fuori e il dolore
sarà un po' meno lancinante."
Ricordo quella parola: lancinante.
E' vero, il dolore che stavamo
provando era lancinante...
E per questo cosa ci serviva??!! Un
cane??!
Non convinta per niente decisi di
accompagnare mia mamma e i miei fratelli all'allevamento per prendere il nostro
presumibile salvatore..
E quel giorno...
Bhè, quel giorno cambiò
radicalmente la nostra vita, soprattutto la mia.
E' un calda domenica mattina di
settembre di due anni fa ed è tutto deciso: passeranno a prendermi mamma e i
ragazzi per andare a prendere quella bestiaccia che mia mamma crede servirà per
alleviare il dolore.
Eccoli: i fratelli sono entusiasti
e mia mamma, nonostante il dolore, si impegna per fare credere che anche lei è
contenta.
Insomma: sta scambiando suo marito
per un cane, è difficile pensare che possa essere felice.
Arriviamo all'allevamento e la
prima cosa che mi colpisce è la puzza: puzza di animali, di umido, di cani...
Ci viene incontro la titolare
dell'allevamento.
Una signora grossa, goffa e così
pelosa che si potrebbe confondere con uno dei cani che vende.
E' molto contenta di vederci e ci
accompagna al piano di sotto dove ci sono gli animali.
"Prendetevi tutto il tempo che
desiderate per scegliere. Un cane è un compagno di vita, non fate scelte
affrettate." Ci dice.
Non credo ai miei occhi: ci sono
tantissime gabbie divise per razze piene di giornali con dentro cinque-sei
cuccioli per gabbia.
Io non conosco le razze di cani, ma
mio fratello mi spiega: ci sono cuccioli di golden, beagle, dogo argentino,
dalmata, carlini...
E poi eccolo lì il nostro recinto.
Un piccolo recinto di sei labrador.
Tutte femmine.
Tre nere e tre color miele.
Saltano tutte come matte. E
scodinzolano. Mamma mia quanto scodinzolano! C'è chi il labrador lo chiama
“Coda Pazza”.
Ora capisco il perché!
Ce n'è una tra tutte ancora più
bella e più simpatica.
A differenza delle altre ha il naso
rosa.
Eccola, sarà lei la nostra scelta:
Naso Rosa!
Un piccolo labrador miele, di circa
tre mesi.
Quando mio fratello Paolo la prende
in braccio, siamo tutti entusiasti, persino io che neanche volevo venirci a
prendere un cane!!
Usciamo dall'allevamento con le mani piene di materiale per il cane:
guinzaglio, cibo, cuccia, giochi...
Saliamo in macchina e io sento
qualcosa di strano.
Qualcosa che non avrei mai creduto
potessi provare per un cane.
Voglio tenerla in braccio, voglio
coccolarla, voglio dirle che non deve essere triste se l' abbiamo allontanata
dalla sua famiglia, perché da oggi in poi la sua famiglia saremo noi e ti
prometto piccolo naso rosa, che ci prenderemo cura di te..
Nel miglior modo possibile!!
Dopo essere saliti in auto, per
tornare a casa, un dubbio ci assale.
"Hey, ma come ti
chiameremo" urla mio fratello Massimo.
Iniziamo a tirare fuori i nomi più
disparati: Stella; Malaga, Evita, Clarabella...
E poi..
Eureka...
Arriva la soluzione
Ecco come ti chiameremo: India!!
Il sogno di mia mamma è sempre
stato quello di fare un bellissimo viaggio in India, per cui, dato che ora come
mai, si merita qualcosa, optiamo tutti insieme per questo nome.
Per ricordarci ogni giorno che
abbiamo un obiettivo nella vita: portare mamma in India che tanto lo desidera.
E soprattutto tanto se lo merita...
Vedere arrivare qualcuno mi ha
riempito il cuore di gioia.
Adoro, quando qualcuno scende
quelle scale per vederci.
Io e le mie cinque sorelle, ci
divertiamo, insieme, nel nostro piccolo recinto, ma sono certa che quando
qualcuno ti prende in braccio e ti porta via, ti aspetta una vita più bella di
questa.
Fino ad ora hanno portato via
due delle mie sorelline (si, eravamo in otto), una mia amica di beagle, due
chiwawa (menomale, perché facevano un tale baccano) e la mia migliore amica, un
cucciolo di rhodesian.
Siamo nate insieme, lo stesso
giorno e ci hanno messo nei recinti nello stesso momento.
Per fortuna le nostre gabbie
erano vicine e per due mesi abbiamo condiviso tutte le nostre giornate.
Un giorno è venuta a prenderla
una coppia di ragazzi giovani e lei era felicissima.
Si, perché qui ci trattano bene,
la nostra padrona è molto buona con tutti noi, ci danno il cibo, ci portano
fuori in giardino, ma tante volte le gabbie sono strette, soprattutto per chi è
già più grande.
Quando la mia amica è stata
presa dai questi due ragazzi ci siamo salutate da lontano e lei mi rassicurò
che qualcuno sarebbe venuto a prendere anche me.
Così quel giorno che ho visto
arrivare questa famiglia verso di noi, ho iniziato a saltare e a scodinzolare
come non mai.
Mi ha preso in braccio un
bambino che mi ha coccolato così tanto che mi sono subito innamorata di lui.
Si chiama Paolo.
Poi c' era suo fratello, la
mamma di questi ragazzi e una ragazza.
Avrà avuto ventisei anni.
Mi ricordo che mi tenne in
braccio per tutto il tragitto che ci portò fino a casa: mi accarezzava il muso,
mi rassicurava con ogni parola e ogni gesto e soprattutto aveva un profumo
buonissimo.
Si, sono certa che lei sarebbe
stata la mia padrona.
Mentre mi portavano nella nostra
nuova casa, dormicchiavo così serena in braccio ad Alessia che, nonostante
fossi triste per aver lasciato i miei amici e le mie sorelle, quasi me ne
dimenticai.
Ad un tratto sentì Massimo
urlare: “Ti chiameremo India!”
India, ma che nome è, pensai io?
India, ma che nome è, pensai io?
Ma quando arrivammo a casa lo
ripeterono così tante volte che già mi piaceva e mi ero abituata.
Ciao mondo, sono India!!
Piacere di conoscervi!
Passa qualche mese e India tra
disastri e monellaggini varie cresce bellissima e sanissima: la sua muscolatura
si rafforza, i suoi dentini crescono e a differenza degli altri labrador rimane
magra e snella.
Mangia le ciabatte, rompe
telecomandi, nasconde cuscini..
E' veramente una tempesta...
Inizia non bastarmi più vederla
solo quando vado a trovare la mamma, voglio averla con me sempre: voglio che
mi saluti quando esco di casa, che mi
faccia le feste quando rientro, voglio portarla fuori, voglio portarle a casa i
regali, voglio dedicarmi a lei completamente.
La porterò a casa con me.
Da quando ho studiato fuori sede
per l'università, non sono più rientrata a casa dei miei genitori.
Nonostante io amassi i miei
fratelli, quando ti allontani per un po', non è facile ritornare alle abitudini
e alla routine di una famiglia, per cui ho preso un appartamentino vicino ai
miei genitori che adoro.
Da quando abbiamo preso India,
continuo a pensare che qui insieme ci divertiremmo tantissimo. E poi quante
volte i fratelli discutono per portarla fuori, o mamma si lamenta di tutti i
peli in giro.
Dovrò solo trovare il momento
giusto per dirlo alla mamma e ai fratelli.
Eccolo il momento giusto.
E' perfetto.
Sono a casa di mamma e come sempre
i ragazzi stanno litigando per chi deve portarla a fare i suoi bisogni.
"Mamma, fratelli, ma che ne
pensate se porto India un po' a casa mia. Mi farà compagnia e voi per un po'
non avrete più il pensiero di portarla . Ve la riporto tra qualche giorno"
aggiunsi sapendo di mentire a loro e a me stessa perché già ero certa che non
sarebbe stato così.
Ci saremmo innamorate e non l'
avrei più riportata a casa.
I fratelli smisero subito di
litigare ed erano così contenti che non dovevano scendere a portarla che
acconsentirono subito, ignari di quello a cui sarebbero andati incontro.
La mamma, non pensava che un cane
avrebbe portato tutto quel da fare, per cui anche lei era favorevole all'idea.
“Si, ma solo per qualche giorno”,
aggiunse subito la mamma.
Così le preparai cibo, guinzaglio,
tutto il suo necessario e partimmo per questa avventura.
"Ci divertiremo India" le
sussurrai all'orecchio e trotterellammo felici verso la nostra nuova vita.
Eccoci finalmente a casa.
Un piccolo monolocale ci accoglie.
Certo, quando ho preso questo appartamento,
mai pensavo che avrei portato a casa un cane.
Per fortuna, che anche se è di
minime dimensioni, ha un piccolissimo giardino, che sembra proprio fatto
apposta per India.
Infatti quando lei raggiunge il
giardino annusa da tutte le parti, scodinzola come una matta e continua a
gironzolare curiosa.
Si, sembra davvero molto felice.
Inizia oggi la nostra vita insieme.
Quanto vivrai con me India?
Quindici anni?!? (Voglio essere
ottimista)
Ti rendi conto che passeremo
insieme quindici anni : conoscerai i miei figli, mio marito, cambieremo casa,
saprai tutto di me... E io di te...
Non avremo segreti.
Ci vedremo ogni singolo giorno.
Ora ho ventisette anni, staremo
insieme fino a quando ne avrò quaranta...
Ne succederanno di cose in questi
anni..
E tu sarai sempre al mio fianco.
Si, ma non pensare che per te sarà
facile.
Anche tu dovrai prenderti cura di
me: dovrai sopportare le mie urla, leccare le mie lacrime, farmi le coccole
quando sarò triste, e sopportarmi in ogni momento buio.
"Io sono pronta a prendermi
cura di te.. Tu lo sei??"
India, mi lecca tutta la faccia
contenta...
Lo prendo come un si!
Il giorno dopo, per dedicarmi
completamente alla mia nuova arrivata, mi prendo un giorno di ferie dalla
piccola libreria in cui lavoro e sono pronta ad affrontare la nostra prima
giornata insieme.
La gioia di averla con me prevale
su tutto, anche sull'avermi già mangiato le mie scarpe preferite, essersi
appropriata del mio letto e perdere così tanto pelo in giro che potrei farci
una pelliccia.
Siamo contente di stare insieme e
questo è l' importante.
Come primo giorno decido di portare
India al parchetto sotto casa mia.
E' un parchetto adibito ai cani,
tutto recintato con una staccionata di legno in cui finalmente possono
gironzolare senza guinzaglio.
Nonostante i padroni dei cani che
lo frequentano sono sempre invitati da vari cartelli a raccogliere i bisognini
del proprio animale, questo non sempre succede, per cui, soprattutto oggi che è
una calda giornata, ci sono degli odori strani..
Non molto gradevoli direi..
Ma non è importante, quel che conta
è che India è molto felice. Inizia ad annusare in ogni angolo, fino a quando
non conosciamo la nostra prima amica del parchetto.
Si chiama Kira. E' un incrocio tra
un labrador e un pitbull.
Hanno la stessa età e dopo essersi
annusate e piaciute, iniziano a giocare a rincorrersi e a mordicchiarsi.
Anche la padrona di Kira è
veramente simpatica.
Ci raccontiamo tutto sui nostri
cani e tiriamo fuori quel tasto dolente che prima o poi dovrò affrontare: sterilizzazione
o no?
Kira è stata sterilizzata e io più
India diventa grande, più penso a cosa fare, soprattutto dato che il periodo di
calore diventa sempre più problematico data l' età.
So che non sono esseri umani, ma
non riesco a non immedesimarmi.
Io non la prenderei molto bene se
qualcuno al posto mio decidesse che non posso accoppiarmi e avere figli.
Perché dovrei prendere per lei
questa difficile decisione?
Confido alla mia nuova amica che
India non la sterilizzerò, magari in futuro si innamorerà e vorrà avere dei
figli, perché devo essere io a privarla delle gioie più bella della vita.
Passiamo molto tempo con le nostre
nuove amiche e ho la netta sensazione che saranno le nostre compagne preferite
del parchetto!
Dopo un bel po' di tempo passato a
giocare e a chiacchierare, salutiamo le nostre nuove amiche e ci avviciniamo
verso casa.
E' presto e decido di fare un giro
diverso e più lungo del solito.
Percorriamo una strada nuova e ad un certo punto, fuori da un
negozio troviamo una bandiera che sventola dato la giornata caldissima ma un
pochino ventilata.
E' un momento: India ha paura della
bandiera e in mezzo secondo si sfila il collare.
Io cerco di prenderla ma cado per
terra.
Nonostante i miei richiami
scodinzola divertita, si prende in bocca il guinzaglio e corre come una pazza
in una via trafficatissima.
Tutte le auto si fermano.
Lei vuole essere rincorsa.
India, ma questo non è il momento
di giocare!!
Lei tutta tronfia scodinzola,
sculetta e va in giro per la strada mostrando il suo collare in bocca come se
fosse il suo trofeo.
Sembra persino stia ridendo dalla
gioia di avermi fatto questo dispetto.
Si, ne sono certa, si sta facendo
una gran bella risata!!
Per fortuna un passante in
bicicletta riesce a fermarmela.
Io sono arrabbiata e rossa dalla
vergogna dato che abbiamo fermato tutto il traffico della via.
Via, di corsa a casa.
Oh no, dove sono le chiavi?!?
Torno indietro.
Eccole, le avevo perse quando ero
caduta per cercare di fermarla.
India, siamo insieme solo da un
giorno..
"Quante me ne combinerai?!",
mi domando.
PENSIERI DELLA NOTTE
India.. Bandiera... Parchetto...
Kira... Ho un cane in casa!.. IO ho un cane in casa. Chi mi conosce sono certa
non ci crederà...
Quanti pensieri questa prima notte
insieme a India.
Hey, ma cosa fai??
Perché mi spingi??
E' anche il MIO letto!!
Non tirarmi tutto il lenzuolo!!!
Hey, spostati un po' India!!!
Oggi è stata una nottataccia.
Alessia continuava a tirarmi le
coperte e a spingermi giù dal letto.
Ma perché non dorme sul divano,
mi chiedo io?
Da quando mi hanno preso sono cambiate un po' di cose.
Da quando mi hanno preso sono cambiate un po' di cose.
Si, perché il primo annetto sono
stata a casa di mamma Anna.
Gliene ho combinate di tutti i
colori: nascondevo tutte le ciabatte, mangiucchiavo tutti gli angoli dei
mobili, ma soprattutto... Il mio gioco preferito era mangiare telecomandi.
Sapevo che quando Anna tornava
mi sarebbero aspettate delle urla infinite, ma quando vedevo un telecomando
incustodito, non riuscivo a trattenermi.
Gliene avrò mangiati una decina.
Il migliore era quello di Sky,
perché aveva il contorno in gomma ed era divertentissimo.
Le giornate passavano
velocissime e c' era sempre movimento:
compiti da fare, urla, litigate per portarmi fuori, e Anna portava
sempre in giro per la casa un affare enorme che tra un po' aspirava anche me e
io avevo una paura quando lo passava che ero costretta a nascondermi sempre
sotto il letto.
Alessia veniva a trovarmi tutti
i giorni, ma per poco tempo.
Ogni volta che la vedevo le
facevo delle feste interminabili.
Ogni tanto mi portava fuori per
tantissimo tempo e mi divertivo un mondo. Ma per me non era mai abbastanza.
Un giorno ho capito che stava
per cambiare qualcosa.
Si: Alessia aveva deciso di
portarmi a casa con lei.
Che bello!!
Si, ok, io amo i fratelli e la mamma, ma con Alessia è molto più divertente.
Si, ok, io amo i fratelli e la mamma, ma con Alessia è molto più divertente.
In casa ha anche un piccolo
giardinetto dove mi diverto a fare le buche o a giocare con la palla.
Oggi è stata la giornata più
bella della mia breve vita.
Si, perché Alessia mi ha portato
al parco per la prima volta.
Era un parchetto tutto recintato
e quando mi ha liberato dal guinzaglio e ho potuto correre libera, è stato
bellissimo.
Ho conosciuto una mia nuova
amica, Kira, e abbiamo giocato fino a stancarci.
Mi sono accorta che la mia amica
Kira è sterilizzata.
Ho sentito questa parola da
Alessia.
Mi ha raccontato Kira che
qualche tempo fa l' hanno portata dal veterinario e le hanno fatto questa
operazione.
Serve per non avere figli.
Che peccato, povera amica mia..
Spero che Alessia non porti
anche a me..
Ma il divertimento, ragazzi, è
venuto dopo il parchetto!
Mentre camminavamo ho visto una cosa che si muoveva e non capivo cosa fosse.
Mentre camminavamo ho visto una cosa che si muoveva e non capivo cosa fosse.
Mi sono così spaventata che mi
sono sfilata il guinzaglio e che divertimento...
Mi correvano tutti dietro e
urlavano!!
Alessia urlava tantissimo, ma io ero così divertita che non potevo fermarmi.
Alessia urlava tantissimo, ma io ero così divertita che non potevo fermarmi.
Poi uno sconosciuto in
bicicletta mi ha fermato ed è finito il gioco. Ma è stata la giornata più bella
della mia vita.
Che poi ancora mi chiedo:
cos'era quella cosa che sventolava così??
A cosa serviva?
Le giornate a casa con India
trascorrono serenamente e noi abbiamo iniziato a instaurare una piacevole
routine.
Lei cresce sana, forte, felice e
sempre più bella.
Io, invece mi divido tra il lavoro
e le sue uscite.
Generalmente usciamo tre volte al
giorno: mattina, pomeriggio e sera, ma nelle giornate libere dal lavoro,
raggiungiamo picchi di sei, sette volte.
Si, perché abbiamo un problema:
quando rimane a casa da sola, è bravissima e non la sente nessuno, ma quando io
sono a casa, diventa insopportabile.
Ogni azione che distragga la mia
attenzione da lei, la fanno arrabbiare, per cui: guardare la tele, leggere un
libro, lavorare al computer... Sono diventati un sogno per me..
Se distolgo da lei la mia
concentrazione, abbaia così forte e senza tregua che sono costretta a portarla
fuori..
Soprattutto se voglio evitare lo
sfratto dal mio appartamento.
Lo so, non sono una brava padrona,
perché ho creato un condizionamento, per cui ogni volta che abbaia io l'
accontento, ma devo ammettere che in alcuni momenti non riesco proprio a
gestirla.
Spero che con il tempo diventerà un
pochino più obbediente.
Per il resto, a parte non avere più
uno straccio di privacy in casa mia, ho iniziato a capire cosa ama e cosa odia,
per cui le uscite sono diventate meno "pericolose".
Odia: le bandiere (mi ero già
accorta), la voce dell' altoparlante, i pastori tedeschi, i palloncini, i botti
e soprattutto odia i neri.
Io non sono razzista e mi dispiace
tanto di questa sua avversione, ma non sopporta le persone di colore: bambini,
donne, uomini... Indistintamente, se vede un nero per la strada c'è il rischio
che possa saltargli addosso.
Soffro molto di questo fatto,
perché a volte, se vediamo una persona di colore sul nostro marciapiede, sono
costretta a cambiare strada, marciapiede, invertire il senso di marcia...
E quello ci guarda sempre male
pensando che io sia una razzista.
Come faccio a spiegargli che non
sono io la razzista ma lo è il mio cane!?!
Di contro, ama i bambini, la palla,
l' acqua e le persone che fanno jogging.
Forse crede che vogliano giocare
con lei, per cui se vede qualcuno correre inizia a corrergli dietro.
Certo, ci sono delle combinazioni
veramente pericolose: un bambino con la palla, un nero che corre, ma il più
tremendo è: UN BAMBINO NERO CHE CORRE CON LA PALLA.
E' la fine del mondo.
Se le capita davanti agli occhi una
situazione simile, potrebbe saltare addosso al bambino in meno di un secondo.
Una volta, mentre stavamo andando
al nostro parchetto, ci siamo imbattute in un problema: una famiglia di persone
di colore.
Mamma, papà e due figli che
mangiavano il gelato.
E' stato un attimo.
E' saltata addosso alla bambina.
Si, perché bisogna dire che India
ha una preferenza per le bambine femmine.
Probabilmente con le nipotine si
diverte così tanto che ogni bambina che vede pensa che possa giocarci insieme.
In questo caso non so se è saltata
addosso a questa povera bambina per giocare, perché era nera o per mangiarsi il
gelato.
Fatto sta che in un secondo le ha
rubato il gelato di mano.
I suoi genitori e il fratellino mi
fulminarono con lo sguardo e il papà non sapeva se ridere o arrabbiarsi.
Per fortuna, passato il momento di
imbarazzo, la bambina cominciò a ridere così a crepapelle che non si fermava
più.
La bambina si divertì così tanto ad
avere India addosso che non si spaventò, ne si arrabbiò che non aveva più il
suo gustoso cono gelato.
Così, i genitori non si
arrabbiarono: vedere la bambina ridere così di gusto ha fatto sicuramente
stemperare la tensione e ha fatto passare la rabbia dei genitori.
Io mi sono prodigata subito di
scusarmi e mi sono offerta di ricomprare il gelato alla piccola, ma loro erano così divertiti che ci hanno
perdonato subito.
E' una famiglia che abita tra casa
nostra e il parco, per cui spesso ci capita di vederli.
La bambina si chiama Nadine e adora
India.
Ogni tanto mi fermo a farle giocare
insieme e sono bellissime.
Ecco, quella è l' unica bambina di
colore che India ama e io ne sono davvero felice, perché Nadine con le sue
treccine e il suo visino vispo, è veramente adorabile.
Allora: io odio le persone di
colore.
Lo so che non si dovrebbe, ma è
per l' odore che emanano.
Parlando al parchetto con i miei
amici, dicono che anche per loro è la stessa cosa. Non siamo razzisti, siamo
così per natura.
Anche il mio amico Elvis, un
cucciolo di dalmata, nonostante sia buonissimo, mi ha raccontato di essere
saltato più volte addosso a qualche persona di colore.
Vi siete mai chieste come mai
nessuna persona di colore ha un cane domestico??!
Oggi ho visto Nadine che mangiava
un gelato e non sono riuscita a trattenermi.
Si, Nadine e la sua famiglia li
avevo già avvistati in giro per il quartiere e stranamente, mi sono simpatici,
soprattutto la bambina.
Io amo le bambine.
Quando la sorella di Alessia ci
viene a trovare, mi porta due gemelline con cui gioco per ore.
Mi saltano anche in groppa e io
le faccio da cavallo.
Ci divertiamo un mondo.
Anche verso Nadine ho sentito
questa simpatia, così ho fatto una bella monellaggine.
In un secondo l' ho fatta cadere
e le ho rubato il suo cono gelato.
Io adoro i gelati.
Veramente io, da vero labrador,
adoro qualsiasi cosa sia commestibile.
Pensavo che i genitori di Nadine
si arrabbiassero, invece mentre io e la bambina giocavamo e ridevamo a
crepapelle, sentivo anche i grandi ridere e divertirsi.
Da quel giorno ho una nuova vera amica.
Da quel giorno ho una nuova vera amica.
Anche se quando l' ho raccontato
al parchetto ai miei amici, nessuno ci credeva...
Raccontandovi questa storia, mi
accorgo ogni pagina di più, che non vi racconto niente di me.
Mi chiamo Alessia, abito nel cuore
di Roma e lavoro in una piccola libreria del centro.
Se mi chiedeste di raccontarvi di
India, potrei soffermarmi su ogni minimo dettaglio, ma di me non riesco ad
aggiungere nient' altro.
Questo perché da quando ho India,
io mi sono mesa messo in secondo piano.
Succede quasi come ad una
mamma che partorisce: si dedica cosi
tanto al suo nascituro, gli dedica tutte le sue attenzioni, tutti i suoi
momenti liberi, che dopo qualche mese dalla nascita, la sua migliore amica o la
amata sorella, le dice: “Ma vai a farti i capelli dal parrucchiere.. Vai dall'estetista.. Prenditi cura di te..” e
lei inevitabilmente ti risponde “ Ma se non ho nemmeno il tempo di andare in
bagno!”.
Ecco, con un cucciolo succede quasi
la stessa cosa, con la differenza che non ti devi svegliare di notte a
cambiargli il pannolino o a dargli il latte. Ma non preoccuparti: dormi di
notte ma la mattina dopo troverai il tuo
tappeto preferito della cucina, magari proprio quello che volevi tanto e che
hai appena comprato all' ikea, tutto pieno di bisognini del tuo amato Fido.
Almeno fino a quando non diventa un
pochino più grande, è veramente il destino di tutte le neo mamme di cuccioli di
cane.
Gli amici del nostro parchetto sono
aumentati e oltre la nostra amica Kira ne abbiamo conosciuto tanti altri.
Il nostro preferito è Dante: un
labrador nero più grande di India di qualche mese. Chissà se li faremo accoppiare
tra qualche anno.
Poi India ama una femmina di dogo
argentino che si chiama Siria e una femmina meticcia tra labrador e lupo che si
chiama Frida.
Questi sono i suoi migliori amici.
Più passo il tempo con lei al
parchetto, più inizio a conoscere le dinamiche di territorialità e dominanza
che si instaurano tra i nostri cani.
E' veramente un mondo bellissimo e
a volte mi sembra che non si allontani molto da quello umano.
Anzi, a volte è anche migliore.
A dispetto di quello che si dice
che femmine e femmine non vanno d' accordo, India va d' accordo quasi con tutti
anche se sono femmine, tranne che con le femmine di pastore tedesco.
Solo una volta abbiamo litigato
veramente.
C'era dentro al parchetto una
femmina di pitbull.
Il padrone della pitbull, Mya, ci
ha subito rassicurati quando ci ha visto
fuori dalla staccionata
“Entrate pure”, ci ha detto “La mia
è bravissima”.
Proprio perché India non litiga
mai, siamo entrate.
Ci è bastato varcare il cancelletto
che questa Mya si è avventata su India in un secondo.
Io non riuscivo a prenderla.
Quel pitbull la prendeva per la gola.
Io urlavo come una pazza.
India, si difendeva bene, anche se
sono certa che in cuor suo aveva molto paura.
Il litigio è andato avanti un bel
po'.
Io urlavo e il padrone della
pitbull non riusciva a fermarla.
Per fortuna in un momento in cui i
due si erano fermati, ho gridato a India” andiamo!!” e lei è corsa subito.
Si, perché c'è da dire che India è
molto dispettosa, ma ha interiorizzato bene il comando “andiamo”, per cui, non
devo fare come certi padroni che prima di uscire di casa si rimpinzano le
tasche di biscottini perché altrimenti
non riescono più a riportare a casa i loro cani quando si fermano al parchetto
a giocare.
La parola magica “andiamo” sortisce
sempre il suo effetto.
Così anche in questo caso India è
corsa subito verso l' uscita.
Ci siamo fermate un attimo fuori
prima di rientrare a casa e ho visto che sanguinava e soprattutto si era
spaventata cosi tanto che tremava e
perdeva tantissimo pelo.
Il padrone della pitbull è venuto
subito a scusarsi, ma io ero così arrabbiata che l' unica cosa che sono
riuscita a rispondere è stato “E meno male che era brava...”
E siamo andate a farci fare un
controllino dal veterinario.
Per fortuna era tutto a posto.
Ecco, data questa brutta
esperienza, tra le cose che odia ho dimenticato i PITBULL, soprattutto se sono
femmine!
Qualche volta ci è capitato di
rincontrare Mya per la città e ogni volta capivo che era lei, perché molto
prima che io la vedessi, India incominciava a ringhiare, tremare ed agitarsi.
Per fortuna, però non è più
capitato che le due si attaccassero, anche se ho sentito al parco, grazie alle
“voci del parchetto” che Mya ha attaccato molti cani, soprattutto femmine...
Si, “voci di parchetto” mi hanno
riferito questo.
Le “voci del parchetto” sono tremende.
Le “voci del parchetto” sono tremende.
Una persona va al parchetto
pensando di portare il cane a fare i bisogni.
Semplicemente.
Invece, al parchetto c'è tutto un
mondo.
Nascono degli amori, si spettegola
più che dal parrucchiere e soprattutto... Si formano dei gruppi peggio che alle
gite scolastiche.
Se succede qualche fatto degno di
nota se ne parla per i dieci giorni successivi, fino a quando qualcos'altro non
diventa più importante.
Una volta abbiamo parlato per una
settimana della padrona di un piccolo husky che ha tradito il suo fidanzato con
il padrone di un beagle.
E i dieci giorni successivi li
abbiamo dedicati a spettegolare se il suo fidanzato l' avesse perdonata o meno.
Qualcuno è persino arrivato a farci
delle scommesse.
Il parchetto dei cani è un mondo a
parte.
Per non entrare nel meccanismo si
può solo non frequentare i parchetti, altrimenti una volta dentro si entra in
un vortice da cui è difficile uscirne.
Per fortuna che è un vortice molto
divertente.
Oggi è stata proprio una brutta
giornata.
Sono stata attaccata da una
pitbull.
Noi labrador non attacchiamo mai
per prime, ma ci sappiamo difendere.
Per cui oggi mi sono dovuta
proteggere da questa bestia feroce che non appena mi ha visto entrare al
parchetto, mi ha attaccato subito la gola.
Per un attimo ho temuto che non
si staccasse più.
Per fortuna poi si è staccata e
Alessia mi ha chiamata così forte che sono subito corso da lei.
Ero tutta indolenzita e molto
spaventata, ma per fortuna me la sono cavata con qualche graffio e taglio.
Poi siamo andate dal veterinario
e in sala di attesa che aspettava di fare una vaccinazione di routine abbiamo
trovato il mio amico Dante.
“Hey, ma cosa ti è successo?!”
mi ha subito chiesto quando mi ha visto in quelle condizioni.
“ Sono stata attaccata da Mya,
quella pitbull che abita vicina a casa nostra. Mi sono presa un brutto
spavento.”
“ India, mi dispiace tanto. Quella ha già attaccato altre due femmine della zona. E' veramente cattiva. Stai tranquilla, amica mia, quando la vedrò in giro, le darò io una bella lezione da parte tua.”
Io adoro Dante.
“ India, mi dispiace tanto. Quella ha già attaccato altre due femmine della zona. E' veramente cattiva. Stai tranquilla, amica mia, quando la vedrò in giro, le darò io una bella lezione da parte tua.”
Io adoro Dante.
Voglio fidanzarmi con lui quando
diventerò grande.
Ecco cosa manca alla mia amata
padroncina: un bel fidanzato.
Che la consoli quando è triste,
che la faccia ridere, che le voglia bene e che soprattutto la protegga...
Anche se per quello ci sono già
io..
IO E LUI
Come promesso, io e India andiamo
sempre a trovare mamma e i ragazzi..
Quando India rivede i fratelli, è
sempre contenta: gli salta addosso, corre per tutta la casa, fa le feste...
E' adorabile.
Soprattutto con mio fratello Paolo.
Lo ama.
Per arrivare a casa di mia mamma,
bisogna attraversare una via molto trafficata.
Un giorno mentre stavamo andando a
casa di mia mamma India ha combinato un bel disastro.
All'incrocio, il semaforo diventa
verde e attraversiamo.
E' in arrivo una moto. C'è sopra
una persona che sta parlando al telefono con l' auricolare.
Ma cosa fa? Non ci vede? Era verde
per noi...
India se lo trova davanti e in un
secondo gli salta addosso e lo fa cadere.
Oh oh.
Si ferma tutta la via, il ragazzo
che lo guidava è disteso per terra.
Ho paura e non so cosa fare.
India si avvicina e gli lecca tutto
il casco.
Gli apro la visiera, terrorizzata
da quello che posso trovare.
Vedo due occhi verdi.
Non parla, non si muove e io non gli
sfilo il casco, per la paura che con il casco venga via anche la sua testa dal
resto del corpo.
Due occhi verdi mi fissano e li
fisso anche io, nell'attesa che faccia qualcosa.
............continua
Bellissimo....... è incredibile come possa cambiarti la vita un animale. Sono veramente speciali e soprattutto fedeli più di quanto lo possa essere una persona.
RispondiEliminaBeh io sono di poche, anzi pochissime parole, ma credo che sia molto bello il rapporto che ci può essere tra un uomo e un cane.
Un bacio.
ciao è molto bello questo blog!
RispondiEliminaMi è piaciuto molto la parte dove racconti la vicenda di quando hai preso il tuo cane che ti accompagnerà per sempre nel tuo cuore!
Prometto che continuerò a seguire questo blog!
COMPLIMENTI VERAMENTE BELLO IL TUO RACCONTO!!
RispondiEliminaCONTINUERò A SEGUIRVI!!!!
Bellissimo il tuo racconto!:)
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